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Ausonio teologo
Una delle orationes del poeta Ausonio conclude con questi versi: «Si te dominique deique unigenae cognosco patrem mixtunique duobus qui super aequoreas uolitabat spiritus undas» \ che A. Pastorino traduce così: «Se ti riconosco come padre dell'Unigenito nostro Signore e Dio e se riconosco Io Spirito che, mescolato a tutti e due, volteggiava sulla superficie delle onde del mare» 2. La difficoltà dell'esegesi di questi versi nasce dal senso del participio mixtum ( = mescolato) applicato allo Spirito Santo. E' talmente evidente l'uso improprio, anzi erroneo, secondo l'insegnamento dogmatico della Chiesa, di mixtum nel senso letterale che il Graevius 3 avrebbe voluto correggere mixtum con missum-. «Absurde dicitur Spiritus Sanctus mixtus esse Patri et Filio. Corrige: missumque duobus. Ecclesia orthodoxa credit et docet, Spiritum Sanctum a Patre et Filio emitti». L'emendazione del Graevius è resa inutile dal consenso unanime dei Mss. e dal fatto che Ausonio non intendeva certo trattare della processio dello Spirito Santo in diuinis: non vi è, infatti, nei versi dell'oraiio 4 nessun accenno né
1 Avson., Orai. 46-48. 2 Opere di Decimo Magno Ausonio (U.T.E.T., Torino 1971) p. 267. 3 Apud Tollium (Ausonii opera recensuit Tollius, 1671, p. 100). 4 E' una composizione originariamente autonoma entrata in seguito come componente della ephemeris (cf. A. Pastorino, 'A proposito della tradizione del testo di Ausonio', in Maia XIV, 1962, p. 59). Premesso che tutta l'orotio si presenta rigorosamente ortodossa (cf. infra) e tale da rendere superflua qualsiasi inclusione di altri passi per un'ipotetica difesa ausonianea da eventuali accuse di arianesimo, appare inutile (cf. A. Pastorino, ibid., p. 61) l'eventuale aggiunta dei vv. 9-17 alI'oratio.
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