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“Intra tu, hoc est: in te ipsum intra” (Ambr., De Noe 11,38): la conoscenza di sé in Ambrogio tra filosofia classica e tradizione cristiana*
Roberta Franchi Università degli Studi di Firenze
Il trattato su Noè di Ambrogio di Milano sfiora subito in apertura il problema di quanto sia difficile giungere a penetrare lo spirito di un uomo giusto, dal momento che la filosofia stessa ha affermato non esservi impresa più ardua che riuscire a cogliere l’interiorità dell’uomo1. Si tratta di una pratica fondamentale, nella quale l’anima risulta essere
* Questo articolo è la comunicazione letta in occasione del XX Convegno di studi della Facoltà di Filosofia: “Coscienza e identità personale. Prospettiva filosofica e neuroscientifica”, svoltosi a Roma nei giorni 27-28 febbraio 2012, presso la Pontificia Università della Santa Croce. 1 Cfr. Ambr., De Noe 1,1. Tutte le opere di Ambrogio sono consultabili nell’Opera omnia di Sant’Ambrogio (Sancti Ambrosii Episcopi Mediolanensis Opera [SAEMO]) con testo latino e traduzione latina, pubblicata da Biblioteca Ambrosiana-Città Nuova Editrice, in 27 volumi, Milano-Roma 1979-1993 (vol. 1-22 opere di Ambrogio, voll. 23-26 sussidi [indici-fonti-bibliografiacronologia ragionata], vol. 27 Guglielmo di S. Thierry, Commento ambrosiano al Cantico dei Cantici). Per la presenza del precetto delfico in Ambrogio, tuttora fondamentale, resta P. Courcelle, Connais-toi toi-même. De Socrate a Saint Bernard, I-III, Paris 1974-1975, I, pp. 117-125; P. Courcelle, Saint Ambroise devant le précepte delphique, in Forma Futuri. Studi in onore del card. M. Pellegrino, Torino 1975, pp. 179-188.
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