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REDC 47 (1990) 639-61
IL DIRITTO PENALE CANONICO
A MISURA D'UOMO
• UMANESIMO E MAGISTERO CONCILIARE E PONTIFICIO I. II titolo, assegnato a questa nostra 'conversazione', esprime charamente ji criterio di approccio che si intende sviluppare: confrontare tuomo con ji settore piú delicato del mondo giuridico, cioé con il diritto penale, ji quale riveste nell'ordinamento canonico una peculiare sensibilitá. Nonostante l'espressione 'a misura d'uomo' abbia assunto la connotazione di un luogo comune, essa riesce ancora a conservare una ricchezza di significato profondo e puntuale, in quanto si propone di porre l'uomo al centro di tuno il sistema di vita, per cui ideologie e strutture devono convergere verso di lui come a punto focale e attivarsi in funzione del suo essere persona e dei suoi innati valori. Ti nostro linguaggio moderno traduce la classica enunciazione del dirritto romano, guando precisa che 'omne autem jus, quo utimur... (personarum) causa statutum est' 1 . Piú incisivamente l'espressione deve cogliere la centralita dell'uomo di fronte all'universo creato, restituendogli la genuina e originaria configurazione: creato 'ad imaginem et similitudinem nostram', di Dio, e costituito dominatore del regno animato e inanimato 2 Con questa visuale si realizza il ver() umanesimo, che riconosce l'uomo portatore di dignitá, di valori e di diritti originan i e inviolabili.
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1 Inst. 1. 2. 12. Limero passo recita: Omne autem jus, quo utimur, vel ad personas pertinet, vel ad res vel ad actiones, ac prius de personis videamus. Nam parum est jus nosse, si personae, quarum causa statutum est, ignorentur'. Vid. anche Dig. 1. 5. 1-2. 2 Gen 1, 26-28.
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