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REDC 47 (1990) 481-91
L'IMPORTANZA DELLE BIBLIOTECHE DEI FRATI MINORI E IL LORO ORDINAMENTO GIURIDICO SINO ALLA FINE DEL MEDIOEVO
II complesso delle biblioteche era stato caratterizzato, nell'Alto Medioevo, dalia fioritura delle biblioteche abbaziali e di quelle cattedrali 1 . I Canonici Regolari di S. Agostino, Benedettini, Camaldolesi, Certosi, Cistercensi e Premonstratensi, nonché i Capitoli delle cattedrali possedevano preziosi fondi di manoscritti. Tutte le opere consistevano in codici, scritti su pergamene e muniti di salda legatura, ed erano messe a disposizione in ampie splendide sale per lo studio dei monaci e dei capitolari delle cattedrali 2 Le biblioteche rispecchiavano la concezione dominante del tempo. Le pile dei libri erano ordinate in ampi gruppi distinti, corrispondenti agli scopi principali dei van i studiosi: S. Scrittura, esegesi, patristica, teologia, filosofia, letteratura classica. I libri erano conservati in armadi, spesso fissati nel muro. Il chiostro, accanto alla biblioteca, con le sue nicchie, appariva adatto a funzionare da ambiente di lettura. Trattandosi quasi esclusivamente di opere redatte in lingua latina l'uso delle biblioteche era riservato piuttosto a ristretti circoli di studiosi, i cosiddetti iitterati 3 Nelle biblioteche abbaziali erario custoditi libri in prevalenza di cultura classica profana, mentre in quelle cattedrali emergevano opere d'indole piuttosto patristica e canonistica 4 Fino al secolo XII queste biblioteche determinavano imanto la formazione e il metodo di ricerca scientifica. In seguito nena cultura europea ebbe inizio un nuovo
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1. E. Mehl-K. Hannernann, `Deutsche Bibliotheksgeschichte', Deutsche Philologie im Aufriss 1, 2. Aufl. (München 1956) 457-67. 2 Ibid. 462. 3 Ibid. 466-67. 4 K. Honselmann, `Bibliothekswesen, kirchfiches', Lexikon für Theologie und Kirche (= LThK) 2, 2. Aufl. (Freiburg 1958) 417.
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