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Alcune osservazioni sul simbolismo antropologico degli animali in Ambrogio
Nell'Esamerone di Amhrogio, gli esseri che furono generati, durante Ia creazione dell'universo, nel dies quintus, pesci e uccelli, e nel dies sextus, tutti gli altri animali, oltre ad essere descritti nelle loro reazioni di offesa o di difesa, sono, in alcuni casi, usati anche simbolicamente dall'Autore per rendere più chiari i suoi insegnamenti; essi sono presentati, di volta in volta, negativamente o positivamente, come esempi di vizi o di virtù, a seconda degli argomenti che Ambrogio intende sostenere. In Hexaem. 5, 2, 6: Canes sane et in mari cave, quos et in ecclesia molestos esse et cavendos aposiolus docel dicens: C'avete canes, cávete malos operarios, Ambrogio, ricordandosi dell'insegnamento dell'apostolo Paolo1, il quale ammoniva a guardarsi dai cattivi operai come dai cani, allo stesso modo richiama i fedeli a guardarsi da coloro che sono molesti anche nella Chiesa e debbono, quindi, essere evitati al pari dei canes... in mari. Con l'espressione canes in mari2, il Vescovo di Milano ha senza dubbio 3 inteso
1 Phil. 3, 2: ßkEJitTE Tot)c xúvaç, f5Xenru: toiic xuxovc ípyátaç, ßXejitnE tf|v 5artatO(iiyv. Cf. Vetus Italica e Vulgata (ed, Sabatier, 3, 821): Videte canes, videte malos operarios, videte eoncisionem. Notiarno che Ia Vetus e Ia Vulgata rendono ßXejiere con videte, mentre Arnhrogio, il quale nel De fide 1, 452 d riporta videte. nell'Omelia usa il verbo cavete più proprio del sinonimo videte. Per videre col significato di cavere cf. Cic., De off. 1, 68. 2 Cf. Isid., Etym. 12, 6. 5: «Ex moribus terrestrium, ut canes in mari a terrenis canibi4s nuncupati, quod mordeant, et lupi, quod inproba vorac,itate aliospersequantum, ove è fatto accenno al cane marino. 3 Basilio di Cesarea, da cui Arnbrogio sembra avere tratto sia l'impostazione generale sia alcuni passi riportati testualmente, così da poter essere, in molti casi, d'aiuto per Ia comprensione del testo ambrosiano, ove questo non si presenti molto chiaro, dal momento che il testo greco è, di solito, più preciso nel linguaggio tecnico e filosófico
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