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Lo spirito di Virgilio
Questa relazione va considerata un'appendice del capitolo suUe Bucoliche da me composto per il volume Virgilio *. In esso infatti l'analisi delle Bucoliche si è estesa per uno spazio eguale a quello dedicato ad opere tanto più lunghe e complesse come Ie Ceorgiche e l'Eneide, sì che, a p. 122, ho sentito il bisogno di avvertire: «ci attardiamo nell'analisi delle Bucoliche, offrendo forse il fianco all'accusa di sproporzione rispetto allo spazio da noi dedicato aUe Ceorgiche e aìl'Eneide. Ma ci sembra indispensabile, anche per Ia comprensione della successiva poesia virgiliana, chiarire quale importanza abbiano il mondo poetico delle Bucoliche e i modi con cui esso è espresso» 2. Il mondo poetico e ideologico delle Bucoliche ha già trovato numerosi illustratori 3, Ma in essi si sorprende sempre Ia tendenza a con1 Cito sempre dalla terza edizione (Firenze 1961), in cui il capitolo occupa Ie pp. 70-176. 2 Ugualmente, alla chiusa del capitolo, dopo aver notato che l'ecloga quarta, uno dei vertici della raccolta, col suo richiamo alla Sibilla Cumana, protagonista del libro 6 deìì'Eneide, anticipa il pitagorismo del poema meglio ancora della faticosa evoluzione dell'epicureismo nelle Georgiche, concludo Cp. 176): «Questa non è l'ultima delle ragioni per cui abbiam dedicato alle Bucoiche cosi larga parte della nostra analisi. Intenderle a fondo significa penetrare l'essenza della spiritualità e della poesia virgiliana anche negli sviluppi ulteriori. Oggi Ia critica è orientata verso l'approfondimento del simbolismo virgiliano, e Io ravvisa soprattutto nell'impasto linguistico e nella tecnica raffigurativa dell'ultimo capolavoro. Le Bucoliche, come spero di aver dimostrato, c'insegnano una più profonda e, a un tempo, più estensiva comprensione del termine, rivelando quali misteriose, lungamente sotterranee radici alimentino il tronco della poesia di Virgilio; per giunta, nella miracolosa trasparenza e sobrietà dell'espressione, esse ci mostrano Ie qualità dello stile virgiliano allo stato puro, allo stato nativo, quando maggiore complessità di temi non l'hanno ancora sovraccaricato di più difficoltosi chiaroscuri». 3 Mi sia consentito citare in ordine alfabetico: G Barra, 'Le Bucoliche e Ia formazione spirituale e poetica di Virgilio', in Rend. Accad. Napoli (1952) p. 7 sgg.; J. Bayet, 'L'évolution del'art de Virgile des origines aux Géorgiques', in Mélanges de littérature latine (Roma 1967) p. 119sgg.; J. Hubaux, Le réalisme dans les Bucoliques de Virgile (Liège 1927); G. Rohde, De
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