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CODIFICAZIONE D.EL DIRITTO COMUNE DELLE CHIESE ORIENTALI CATTOLICHE
Ospitato da un Periodico che si rivolge in modo prevalente a studiosi della Chiesa latina, mi pare opportuno avviare Ia presente trattazione spiegando i termini del titolo, alcuni dei quali sono forse meno noti ai non addetti ai lavori. a) Nozione di Chiesa orientale cattolica Non mi soffermo sul termine orientale, poiché è ormai ben noto che esso si riferisce aUe Chiese sorte nei territori dell'Impero Romano d'Oriente, oppure oltre i confini orientali dell'Impero (cioè in Persia ed in Armenia, e poi in Etiopia e nel Malabar, e poi nei territori dell'Europa orientale ove il cristianesimo si ricollega alla Chiesa di Costantinopoli) 1 , anche se i loro fedeli si sono poi diffusi in altre regioni, conservando tuttavia Ie loro tradizioni. Per Chiesa noi qui intendiamo una comunità ecclesiale dotata di propria Gerarchia, Ia quale vive il cristianesimo secondo un proprio patrimonio spirituale, liturgico, disciplinare, intendiamo cioè Ia Chiesa particolare, nell'accezione data al termine dal Decreto Conciliare Orientalium Ecdesiarum 2, un'accezione diversa da quella ben nota, propria della Lumen Gentium e del Christus Domtnus3. Questa differenza ovviamente non è soltanto letterale ma è in primo luogo concettuale, in quanto implica un diverso approccio alla realtà in esame. Per Ia Lumen Gentium questa Chiesa, denominata Chiesa locale, è il risultato del congiungimento organico di varie Chiese (particolari) che gode di una propria disciplina, di un proprio uso liturgico, di un patrimonio teologico e spirituale proprio 4 ; per gli orientali e gli orientalisti invece essa è Ia Chiesa particolare, che entrando in comunione con altre Chiese particolari, fondate sulla particolarità rituale e dotate di una propria Gerarchia costituisce,
1 Cf. G. de Vries, Oriente Cristiano ieri e oggi (Roma 1949) 9-17; A. BruneUo, Le Chiese Orientali e lVnione (MUano 1965) 9-17; M. Lacko, Atlas Hierarchicus Ecdesiarum Catholicarum Orientalium (Roma 1972) 5-8. 2 Cf. OE 2 § 3. 3 Cf.LG23';CDll;CIC368-374. 4 Cf. LG 23; H. De Lubac, Pluralismo di Chiese o Unità della Chiesa? (Brescia 1973) 32-34.
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