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La NH di Plinio. Problemi esegetici e linguistici
Nel corso di questo secolo, e particolarmente da alcuni decenni a questa parte, Ia NH è stata oggetto di una rinnovata attenzione da parte degli studiosi. Tuttavia, nonostante questo nuovo fervore di studi, occorre dlre che Ia lingua di Plinio è ancora ben lontana dall'essere adeguatamente definita e compresa, in tutte Ie sue numerose e svariate sfumature, in tutta Ia complessità e Ia ricchezza delle sue strutture. Per certi versi, si può addirittura dire che Ia lingua di Plinio è ancora lungi dall'essere compresa, tout court. E quando dico «compresa», intento riferirmi a due piani fondamentali di comprensione, e cioè: 1) Comprensione di ciò che Plinio dice, cioè dell'esatto significato della parola pliniana; 2) Comprensione dello spirito della lingua pliniana, della sua genesi, delle sue principali componenti, e del posto che ad essa spetta nell'ambito della prosa latina, nonché del suo eventuale influsso su scrittori contemporanei e successivi (aspetto, quest'ultimo, completamente trascurato —per non dire ignorato— dalla ricerca). Una piena comprensione della lingua pliniana si potrà avere soltanto quando si sarà tenuto in debito conto un dato fondamentale, che si propone con tutta evidenza alla considerazione di qualunque attento lettore deUa NH-. e cioè Piino ha costantemente cercato di conferire aUa sua opera uno stile elevato, contrassegnato dalle caratteristiche che sono tipiche della prosa d'arte del suo tempo, ed in particolare della prosa storica. Si può discutere sui risultati di questa operazione stilistica, ma non sull'intenzione artistica che anima Ia prosa pliniana, e che, sul piano concreto, si attua mediante il ricorso a tutte Ie risorse di cui dispone l'ars rhetorica del tempo. Contrariamente a
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